Per la ricostruzione del tracciato si sono rilevate di grande importanza alcune fonti itinerarie antiche: l’Itinerarium Antonini Imperatoris o Itinerarium provinciarum redatto nell’età di Caracalla redatto ai fini del servizio postale in forma di scripta; l’elenco indicava il tracciato di ogni singola strada, la lunghezza, il luoghi di sosta che vi si incontravano e le distanze e la Tabula Peutingeriana, copia medioevale (XII e XIII sec.) in forma picta cioè grafica di un itinerario dell’impero romano.
Essa rappresenta il primo e unico esempio di mappa del mondo antico noto ai Romani e costituisce una delle fonti più preziose per lo studio della viabilità romana. Entrambi i documenti restituiscono il percorso attraverso le varie stazioni di posta, stationes o mansiones.
La tabula Peutingeriana è costituita da un rotolo di pergamena alto 34 cm e lungo, in origine, 7,40 mt. dei quali sono giunti a noi solo 6,82 metri; si tratta di una copia medioevale del XIII-XIV sec. ricavata da un antico risalente al III-IV sec.a.C. e pubblicata da Konrad Peutinger per la prima volta nel 1598. Per una migliore conservazione alla metà del XIX sec. , il rotolo è suddiviso in undici segmenti, ciascuno contraddistinto da un numero romano.